Ho visto molto in ritardo questo film, forse è stata anche una inconscia difesa emotiva... Chi ha insegnato ed insegna in classi di migranti, andando a vedere questo film, rivive tante di quelle situazioni così umanamente coinvolgenti e dure... una realtà dalla quale esci con i lividi nell'anima.
La classe diventa una comunità, un luogo dove, imparando la lingua italiana, nasce solidarietà intensa, uno stare insieme che lenisce il dolore della lontananza, della perdita, delle tante ingiustizie subite. Quando il clima è quello dell'accoglienza, riesci a poco a poco a parlare, a far uscire quelle parole che affliggono la tua anima, sapendo di essere ascoltato/a, almeno ascoltato, anche quando altro non è possibile fare.
Nasce quella solidarietà che ti fa scoprire l'essenza dell'umanità e del valore dello stare insieme.
Allora la casa che non c'è, il lavoro da trovare, le ingiustizie quotidiane, sono cose di cui in classe si parla, e poi si cerca di affrontare tutto ciò che è possibile fare.
Certamente, il clima che si crea nel gruppo classe dipende dall' insegnante che trovi, dipende da tante altre cose... Ma sono certa che tanti altri ed altre come me, operatori in questa realtà,spesso nascosta, raccontata con attenzione e sensibilità da Mastrandrea e gli altri, abbiano provato molte emozioni e ritrovato situazioni in cui si sono riconosciuti.
Laura Nanni
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