sabato 31 agosto 2013
Un film da ricordare
A proposito di comunicazione, sentimenti e linguaggi...questo è un grande film, che ha saputo trattare le questioni con grande sensibilità
venerdì 30 agosto 2013
La filosofia del corpo di Michela Marzano
Recensione di Maria Giulia Bernardini – 17/12/2010
La filosofia del corpo
(...)L'autrice (...)sottolinea negli esseri umani elementi quali
carnalità, finitudine, vulnerabilità, nonché quell’ambivalenza che
permette di affermare, senza essere contraddittori, che noi siamo un
corpo ed abbiamo un corpo; l’Autrice ribadisce anche insistentemente
l’importanza della corporeità quale medium tramite il quale incontrare
gli altri e svolge un’accurata analisi tesa a dimostrare come nella
società contemporanea il corpo sia ormai oggetto di un vero e proprio
culto, anche se ciò di cui si parla è più un’immagine ideale verso cui
tendere che non la realtà, con la conseguenza che oggi sembra potersi
parlare di un nuovo tipo di dualismo, che passa per
un’opposizione/contrapposizione tra volontà e materialità ed alimenta
l’illusione che ognuno di noi, in quanto agente razionale, possa
imporsi sul proprio corpo e fare come se quest’ultimo in quanto tale
non esista. Completamente asservito alle nostre costruzioni culturali e
sociali, il corpo sembra pertanto essere una materia totalmente
plasmabile a seconda dei nostri desideri(...)
Introduzione
Capitolo I: Le diverse fasi del dualismo
Capitolo II: Dal monismo alla fenomenologia
Capitolo III: Il corpo tra natura e cultura
Capitolo IV: Abiezione e reificazione: l’opacità della materia
Capitolo V: Sessualità e soggettività: la realizzazione della carne
Conclusione
Bibliografia
http://www.recensionifilosofiche.it/crono/2011-01/marzano.htm
mercoledì 28 agosto 2013
L'educare e la società
“(…)
L’educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da
assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile
senza il rinnovamento, senza l’arrivo di esseri nuovi, di giovani. Nell’educazione
si decide anche se noi amiamo tanto i nostri figli da non estrometterli dal
nostro mondo lasciandoli in balia di se stessi, tanto da non strappargli di
mano la loro occasione d’intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa d’imprevedibile
per noi; e prepararli invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a
tutti.”
di H.Arendt “Tra passato e futuro”
BREZZOLINA di Laura Nanni
Si
chiamava Brezzolina.
Brezzolina
era leggera, volava, danzava…per ogni sua parola c'era un saltello, un giro,
una capriola. Il suono della sua voce che scandiva ogni sillaba, arrivava dopo,
sempre accompagnato da una musica di archi.
Brezzolina
voleva viaggiare, voleva conoscere altri Paesi, lontani e vicini, diversi da
quello che lei conosceva. Voleva anche
conoscere ed imparare lingue diverse.
Così,
un giorno, partì. Attraversò tanti
Paesi…
Era
in viaggio ormai da un anno, quando si trovò, all'improvviso, in un luogo dove
case, strade, persone, sembravano affondare nel terreno.
Anche
i fiori sembravano di piombo e il cielo invece era un surgelato.
I
cani e i gatti poi, erano terribilmente lenti oppure fermi, permanentemente
appisolati.
"Sembra
proprio tutto immobile," si disse "come una pellicola che si è
bloccata."
Brezzolina,
incuriosita, provò ad aprire il rubinetto di una fontanella: l'acqua non
scorreva veloce ed allegra come sempre…scendeva lenta, come in blocchi
gelatinosi che lentamente si spalmavano a terra.
I
raggi del sole erano sempre uguali in ogni momento del giorno.
Non
c'erano neanche i riflessi giocosi che di solito creano sulle finestre, sulle
superfici lisce delle pietre e negli occhi delle persone.
In
giro non si vedevano né biciclette né palle per giocare.
"Figurati!"pensò
Brezzolina"Immagina se avrebbero potuto esserci in un posto così palle
colorate che rimbalzano, corrono e si nascondono!"
Si
accorse che non c'era neanche un uccellino.
Infatti,
li avevano cacciati via da tanto tempo. Tutto quello svolazzare ovunque! Troppo
movimento.
Lì
odiavano il movimento.
E
le persone?
Provò
a parlare con qualcuno degli abitanti che riuscì ad incontrare:
"Scusi….Buongiorno! Come si chiama questo paese? Io mi chiamo Brezzolina…"
Ma
quelli rispondevano con dei suoni monotoni e cupi: "MOOO….TUUUU…"
Non
riusciva proprio a capirli, nonostante nel suo lungo viaggio avesse già
imparato a riconoscere e a comprendere diverse lingue.
Non
riusciva proprio ad avviare un dialogo con nessuno.
Era
molto triste e dispiaciuta, avrebbe voluto fare qualcosa, perché in quel luogo
dove nulla aveva movimento, non c'era neanche il suono di un sorriso.
Da
quando era arrivata, ed era passato solo qualche giorno, sentiva che qualcosa stava
cambiando in lei. La sua leggerezza non era più così leggera, quella musica che
l'accompagnava sempre, era diventata quasi impercettibile…
E
le parole non suscitavano più in lei quei tanti giochi di salti e capriole.
Così,
cominciò ad avere paura, paura di dimenticare chi era, perché si trovava lì, di
non riuscire più a danzare e a giocare con l'aria e con le parole.
"Prima
che questo accada," pensò "è meglio che io me ne vada di qui."
Allora
Brezzolina cominciò, con molta fatica, a camminare: si sentiva molto pesante,
il suo respiro diveniva sempre più affannoso.
Era
così affannoso, che doveva ogni tanto fermarsi e respirare...e soffiava,
soffiava così forte, che quel soffio cominciò a far muovere le foglie degli
alberi, poi l'aria….e l'aria creò dei piccoli turbini che giravano come
rocchetti di filo colorato per il paese….
Tutto
cominciò a muoversi: l'acqua cominciò a zampillare liberamente dalle fontanelle
e i raggi del sole tamburellavano saltando da un sasso all'altro, dalle lenti
degli occhiali alle finestre più nascoste.
Le
foglie degli alberi ridevano, i cani inseguivano i riflessi dei raggi di sole e
i gatti sembravano nuvolette di pelo per com' erano agili!
Gli
abitanti, che non uscivano quasi mai, aprirono le porte delle loro case e
corsero fuori.
Ed
erano così meravigliati e felici che non riuscivano a capire come mai non lo
fossero mai stati fino ad allora.
Brezzolina,
era rimasta estasiata a guardare quello che stava accadendo intorno a lei, poi,
felice e leggera come prima, decise che quello era il posto dove voleva restare.
Voleva
conoscere ancora altre lingue, ma ora aveva nel cuore un sapere nuovo e
prezioso come l'aria, nuovi amici e un
luogo fantastico dove ancora tante altre cose avrebbe conosciuto…
“Anche
le cose che ci appaiono grigie, ferme e immutabili, possono cambiare, tutto dipende
dall’energia che abbiamo, dal desiderio di comunicare …”pensò ”quello
slancio che crea tutto dal nulla: l’amore...”.
Gli
abitanti, tutti concordi, decisero di darle la cittadinanza onoraria, e, da quel
giorno, il paese non fu più immobile.
mercoledì 14 agosto 2013
da IL PROFETA di K. Gibran
L'AMORE
Allora Almitra disse: parlaci dell'Amore.
E lui sollevò la stessa e scrutò il popolo
e su di esso calò una grande quiete. E con voce ferma disse:
Quando l'amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni
come il vento del nord devasta il giardino.
Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge.
E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri
rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove
si avvinghiano alla terra.
Come covoni di grano vi accoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi staccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate
il pane sacro della mensa di Dio.
Tutto questo compie in voi l'amore, affinché
possiate conoscere i segreti del vostro cuore
e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.
Ma se per paura cercherete nell'amore unicamente
la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità
e uscire dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto
il vostro riso e piangerete,
ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge
che da se stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire: "Ho Dio nel cuore",
ma piuttosto, "Io sono nel cuore di Dio".
E non crediate di guidare l'amore,
perché se vi ritiene degni è lui che vi guida.
L'amore non vuole che compiersi.
Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri,
i vostri desideri hanno da essere questi:
Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello
che canta la sua melodia nella notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore,
E sanguinare condiscendenti e gioiosi.
Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie
per un altro giorno d'amore;
Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
Grati, rincasare la sera;
E addormentarsi con una preghiera in cuore
per l'amato e un canto di lode sulle labbra.
venerdì 9 agosto 2013
Quando il gioco fa crescere
La creatività che i bambini esprimono, sperimentando la materia e il colore, è una delle cose più belle...ma attrae anche i genitori, che cominciano così un dialogo che spesso non conoscevano...
Qui per gioco intendiamo un'attività volontaria e intrinsecamente motivata, ma non da scopi utilitaristici; proprio per questo l'espressione della creatività personale che comporta, consente di sperimentare se stessi e le proprie possibilità in vista di una loro futura realizzazione o dell'acquisizione di chiarezza circa i propri pensieri, le emozioni più nascoste e le proprie abilità.
giovedì 8 agosto 2013
Libertà e Linguaggio
"(...)La libertà è allora il potere (positivo) di usare il linguaggio più o meno adeguatamente, o "razionalmente" o più o meno responsabilmente. E' quel potere infine che ci consente,
purtroppo, di essere anche diabolici- isinuanti, adulatori, menzogneri,
calunniatori, sofistici, ipocriti, azzaccarbugli, servili,
propagandistici, ideologici- o infine semplici ciarlatani, come solo
l'animale linguistico può essere. Ma ci consente anche di praticare le
virtù opposte." De Monticelli 2009
lunedì 5 agosto 2013
ARISTOTELE Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.
Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.
http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/TestiHTML/Aristotele/EticaNicomachea/ARISTOTELE%20ETICA%20A%20NICOMACO%20%28LIBRO%20VIII%29.htm
sabato 3 agosto 2013
Persone e non cose... Laura Nanni
Quando diveniamo consapevoli del nostro essere presenti e di non essere 'invisibili', cominciamo anche a capire che quanto facciamo, in ogni momento della nostra vita quotidiana, lascia un segno, crea una deviazione nello scorrere del tempo, tocca altri esseri viventi.
Così può arrivare il momento che io scelga, che io voglia fare deliberatamente qualcosa che abbia un significato e che incida nel corso degli eventi. Allora è lì che è necessaria la coerenza perchè il mio agire acquisisca piena vita e senso.
La vita caotica, in cui tutto si mescola, e il noto "sonno della ragione" generano mostri; ma sono creati da noi, nonostante il fatto che poi ne veniamo soggiogati.
Il più delle volte sono mostri irrazionali, ma hanno diverse qualità, bisogna distinguerli. O sono privi di sentimento, o privi di senso, o costituiti dalle peggiori degenerazioni. Si mascherano anche bene.
Osservare, ascoltare, conoscere e comprendere richiedono lavoro. Il bene e il male si possono distinguere; esiste la bontà quanto il suo opposto; e la ricerca di verità come luce si oppone all'oscurità del rifiuto del sapere.
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