http://www.eticamente.net/11194/noam-chomsky-le-10-regole-per-capire-come-i-potenti-ci-ingannano.html
Avram Noam Chomsky è il più grande intellettuale vivente, o almeno così è come lo definisce il New York Times.
Nel 1957 pubblica il volume Syntactic structures (Le strutture della sintassi),
che contiene in nuce la sua teoria rivoluzionaria sulla grammatica
generativo-trasformazionale. Il 16 aprile 2004 ha ricevuto la Laurea honoris causa in Lettere dall’ateneo fiorentino, “quale
riconoscimento allo studioso eminente nel campo delle scienze del
linguaggio e delle capacità cognitive e all’intellettuale da sempre
impegnato in difesa della libertà di pensiero”.
Dopo queste introsuzioni così importanti di questo personaggio,
eccovi le 10 regole che i potenti usano, attraverso i grandi mezzi di
comunicazione, per filtrare e far arrivare alla gente solo determinate
informazioni o messaggi.
Conoscendo queste regole possiamo renderci conto di come le nostre menti vengono manipolate ogni giorno.
1 -La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia
della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai
problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed
economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue
distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al
pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della
scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica.
Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali,
imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo
per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel
testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 – Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”.
Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa
reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante
delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che
si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati
sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi
sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche:
creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la
retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi
pubblici.
3 – La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla
gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che
condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono
imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo,
privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa,
salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che
avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una
sola volta.
4 – La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è
quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo
l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più
facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo,
perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare
ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio
richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per
abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando
arriva il momento.
5 – Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa
discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente
infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore
fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si
cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono
infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse
12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà,
con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di
senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere
“Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6 – Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l’emozione è una tecnica classica per provocare un
corto circuito su un’analisi razionale e, infine, il senso critico
dell’individuo. Inoltre, l’uso del registro emotivo permette aprire la
porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri,
paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7 – Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve
essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza
dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi
superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori”.
8 – Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti …
9 – Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua
disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue
capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema
economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua
volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della
sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!
10 – Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno
generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle
possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la
neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una
conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che
psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di
quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior
parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran
potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo
esercita su sé stesso.
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